AMMIRAGLIO GIORGIO MAMELI

Giorgio Mameli nacque a Cagliari nel 1798 e si arruolò, all'età di tredici anni, come mozzo nella marina sarda imbarcandosi su di una mezza fregata comandata da un suo zio, Giovanni Mameli dei Mannelli.

Per zelo, disciplina, capacità marinaresca e coraggio, dimostrato in vari combattimenti contro gli sciabecchi barbareschi, fu notato dai superiori e a soli diciasette anni fu promosso sul campo ufficiale. A ventidue anni come tenente di vascello fu comandante in seconda della Regia fregata "Genova", comandata da Francesco Sivori, partecipando alla spedizione di Tripoli, meritandosi la croce dell'ordine militare dei Savoia e la stima dell'ammiraglio Giorgio Andrea de Geneys, il creatore della marina sarda, a solo trentadue anni fu promosso capitano di vascello. Sposatosi a Genova con la Marchesina Adelaide Zoagli, nel 1827 nacque il primogenito Goffredo, autore dell'inno nazionale italiano.

Le idee rivoluzionarie del figlio Goffredo bloccarono la carriera di Giorgio Mameli che divenne contrammiraglio nel 1849 e deputato del parlamento sardo a Torino. Tutto ciò fu la conseguenza di un contrasto, a causa delle idee del figlio Goffredo, con l'ammiraglio Giuseppe Albini, che lo sollevò dal comando di una squadra durante la campagna dell'Adriatico del 1848. Giorgio Mameli, anche per le pressioni della moglie, accettò la promozione e l'elezione a deputato, ma dopo la morte del figlio Goffredo, a seguito di un colpo di baionetta inferto da un suo commilitone, che si infettò e lo portò alla morte, proprio a seguito di questa sciagura, l'ammiraglio Giorgio Mameli praticamente si lasciò morire.

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